An 'arcordema brisa d'i dì, s'arcordema d'i atim

Me e il metallo

brutal.jpgIo, un concerto di brutal-core metal, non c’ero mica mai stato. Io, il brutal-core metal, non sapevo neanche che esistesse. Brutal-core, al massimo, mi suona come un’esclamazione in dialetto. Ci son capitato sabato scorso, alle prove di un concerto brutal-core. Il cantante praticamente ruttava parole ma come se dentro ci avesse un compressore. Un rutto a quattro atmosfere, una roba così. Si fa fatica, nel mondo del brutal-core. Forse all’inizio si chiamava ruttal-core, poi l’han cambiato per ragioni di marketing.

C’era un freddo boia, davanti al locale, e un tipo in maniche corte si scalmanava ruttando in playback la canzone che quelli dentro stavano provando. Io con queste robe musicali estremissime c’ho un rapporto di simpatia, però. Nel senso che non le capisco granché, ma mi incuriosiscono, e la gente che incontri in quelle occasioni lì non è la gente che frequento di solito, e io sono uno curioso. Che poi, va detto, questa cosa dell’appassionato di metal che mi fa simpatia ce l’ho sempre avuta.

Una sera, saran state le undici di sera, c’avrò avuto vent’anni, beata innocenza, avevo ancora la Panda Young 750, che Dio l’abbia in gloria, stavo andando non ricordo dove e trovo una tipa a una fermata dell’autobus che fa autostop. Inchiodo e apro la portiera, un po’ perché son curioso e in genere chi fa autostop c’ho il preconcetto che abbia cose da raccontare, un po’ perché uscivo da un periodo di autostoppismo e quindi mi veniva da ricambiare i favori, e soprattutto perché era oggettivamente figa. Sale, si presenta (Katia, o qualcosa del genere) e mi spiega che ha perso l’ultimo autobus e deve andare al lavoro. “Ehi ma di dove sei?” le dico, che sento un’accento strana. Croata. Ma dai! le faccio, e giù con la solita pezza sulle mie origini croate. Intanto mi dà  indicazioni sulle strade da prendere, vado verso la periferia e lei mi racconta della sua passione per la musica metal pesante. Mi spaccio per un chitarrista di quelli estremi e allora mi cita tutta una serie di gruppi che le piacciono, e io faccio finta di conoscerli, ma mica li avevo mai sentiti, però val ben la pena mentire, andrà  come andrà , se un giorno dovrò dimostrarglielo imparerò. Poi vado in argomento “Ma che lavoro fai?” e lei sta sul vago, mi dice che studia e lavora, e dopo un po’ mi fa fermati pure qui. A un distributore. Ehi ma fai la benzinaia? le dico. No. Ciao. Chiude la portiera, s’accende una sigaretta e si mette sotto un lampione.

Io, secondo me, c’avevo la faccia tipo quelle teste che la gente mette sul ripiano dietro alle auto, quelle con l’espressione più idiota delle terre emerse, che se gli dai una botta va a destra e sinistra molleggiando. Ecco, potevano darmi una botta e la mia testa avrebbe fatto uguale.

Però, secondo me, anche da quella volta lì gli appassionati del metallo pesante hanno cominciato a farmi curiosità , che una la incontri diresti che è una che fa l’Erasmus e invece no.

4 risposte a “Me e il metallo”

  1. Avatar hidaba

    Ho avuto anche io la mia prima esperienza di brutal-death-metal in un locale qui a parma… bah, non sapevo se ridere o scappare.
    alla fine sono scappato

  2. Avatar phoebe

    Terribile, mi hai fatto scompisciare!!! 😀

  3. Avatar Felipegonzales

    Brutal-metal. Non c’è limite alla fantasia dei metallari. Certo che sembra più una categoria porno piuttosto che musica. I gusti son gusti…

  4. Avatar Pillole da wikipedia
    Pillole da wikipedia

    Il Brutal Death Metal è un sottogenere estremo del death metal reso celebre, tra gli altri, da gruppi come i Cannibal Corpse e i Suffocation.
    Il sound è caratterizzato da chitarre fortemente distorte con accordature ampiamente ribassate, un ruolo preminente dei bassi nella produzione sonora, groove molto rapidi ed essenziali, generalmente basati su variazioni del blast beat. Si distingue dal death “classico” per le alte velocità di esecuzione, andando spesso sopra i 200 bpm, e dal technical death metal poiché, nonostante il forte contenuto tecnico, spesso sono assenti i numerosi cambi di tempo presenti in quest’ultimo sotto-genere. La voce è generalmente un growl di tonalità molto bassa con rari momenti di scream, che contribuisce all’inintelligibilità dei testi; liriche che richiamano spesso argomenti sanguinosi o truculenti, anche se nel caso di alcuni gruppi possono comparire anche tematiche comuni al death metal come l’anticristianesimo, l’occultismo, la guerra, la violenza e la morte.

    I Cannibal Corpse rappresentano l’esempio più fulgido del brutal death metal. La loro fama e il loro status di gruppo di “culto” ha permesso loro di ottenere discreta notorietà anche al di fuori del loro ambiente, conferendo visibilità ad un genere che ha tuttora le dimensioni di un fenomeno underground, data la difficoltà d’ascolto e la ricerca di un suono particolarmente estremo. Esiste inoltre un’ulteriore evoluzione del brutal death metal in una direzione sick-brutal,della quale alcuni rappresentanti sono bands come i Disgorge, Prostitute Disfigurement, Visceral Bleeding. Rispetto al brutal death metal questa corrente si avvicina più al grindcore con cambi di tempo e batteria al di sopra dei 200 bpm.

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