Buon Vento
Da qualche mese mi sono iscritto in palestra. La panza cominciava ad essere imbarazzante quindi adesso, tre volte a settimana, vado a faticare in una palestra qua vicino.
Non son mai stato un fan delle palestre, ci andavo già una decina d’anni fa ma son durato poche settimane: è una roba che non fa per me. Poi però con gli anni si impara a sopportare di più le cose che non fanno per noi (andare a votare, chiacchierare con uno che sta sui maroni, guardare “Amici” – no dai, Amici non ce la faccio ancora) e adesso continuo ad andarci, nonostante le cose che succedono lì dentro.
Tipo che io lo sapevo che le palestre, di solito, magari mi sbaglio, ma dalle nostre parti è così, son gestite da persone di estrema destra. Che a me non me ne frega niente, fai un po’ quello che ti pare, tanto tutte quelle robe sintetiche che prendete miglioreranno la specie. E però pensavo che la cosa fosse un po’ taciuta, quelle cose che nessuno dice ma tutti lo sanno, poi invece quando vedo il titolare e un altro salutarsi col saluto romano, ancora un po’ e rimango sotto al bilancere. Ripeto, Darwin docet, che se non parte un embolo comunque ce l’hai piccolo e malfunzionante.
Il fatto poi di andarci ad un orario che in tv ci son solo telegiornali, ogni volta che arrivo sono in due o tre che son sempre lì che i negri e i romeni e gli albanesi e i mussulmani e tutti a casa e nelle loro prigioni e quando c’era lui. Siamo ancora al quando c’era lui, passate almeno all'”adesso che c’è l’altro”. Una volta che era venuta un sacco di neve ho sentito addirittura dire che quando c’era lui le strade eran più pulite quando nevicava, mica come oggi vè che lavoro sto sindaco comunista, nevica e ci son tutte le strade piene di neve. Io non c’ho argomenti davanti a una roba così. E anche ad averceli non mi conviene, visti i quarti di manzo che c’hanno al posto dei bicipiti, e non mi sa di gente che la tiene per le lunghe a ragionare con chi non gli dà ragione.
Quindi in genere sto lì buonino, faccio i miei esercizi, la mia doccia e mi levo dai coglioni.
Poi chiaro che qualche chiacchiera la faccio, specie col titolare, solo che mentre lui dovrebbe conoscermi perché in teoria ci conosciamo da tanto tempo, ogni tanto salta fuori con delle robe che io rimango basito.
“Allora ma la macchina te l’han rovinata molto?” mi fa un po’ di tempo fa, così, dal niente.
“Chi? Dove? La macchina??? QUANDO??? CIIIROOOO!!!” dico in preda a un mezzo infarto, che io la mia macchina l’ultima volta che l’ho vista, cioè prima di entrare in palestra, stava bene e aveva appena compiuto sei mesi di vita.
“Ma ieri, m’han detto che te l’han sbocciata lì nel parcheggio davanti al tuo ufficio” risponde.
“No quarda, si son sbagliati, non era la mia…”
“Ah sì? Boh…” dice poco convinto.
Quando esco poi, per sicurezza, un’occhiata ce la dò alle fiancate, si sa mai.
Passa un po’ di tempo e me lo ritrovo davanti (premetto che ero stato a sciare, ma due settimane prima)
“Allora, passata l’influenza?” mi fa
“Influenza?” dico, con il dubbio che questo cominci a prendermi per il culo.
“Sì, eri mica malato la settimana scorsa?”
“No, la settimana scorsa ero qui, era quella prima che ero andato a sciare e non ci siam visti” rispondo, dispiaciuto di non dargli ragione.
“Ma va? Sapevo che eri malato….” insiste.
“No, giuro, non mi ammalo dall’anno scorso…” spiego, costernato.
“Ah sì? Bah…” ancora poco convinto.
Passa un’altra settimana, e si avvicina ancora con quella faccia da uno che ti conosce bene.
“Allora, grande! Niente barca a vela ancora eh, con sto tempaccio! Ti tocca aspettare!”
Lo guardo, mi si inclina un po’ la testa, e comincio a volergli bene. Perché io non ho mai messo piede su una barca a vela in vita mia.
“Eh no, aspettiamo la bella stagione… e poi via sulle onde!! Adesso vado a farmi la doccia: buon vento!”
E mi allontano chiedendomi chi è questo mio sfortunato sosia con la macchina sbocciata, la salute cagionevole, e una barca a vela a prender polvere da qualche parte.