Ossessioni 2.0
C’è un omino, in giro per Parma, che mi ossessiona e non lo sa. Ha cominciato anni fa, quando avevo la morosa che abitava in piazza Ghiaia (quella dove c’era il mercato permanente all’aperto e adesso vogliono interrarlo) e si metteva sotto la mia finestra il sabato mattina alle 9 e stava lì a far casino fino all’una, ora in cui mi sarebbe piaciuto svegliarmi, visto che in genere il venerdì sera stavo in giro fino verso le 5 del sabato mattina. L’omino in questione arrivava alle nove, apriva il suo seggiolino e suonava la fisarmonica. E a me s’apriva l’occhio e non c’era maniera di riaddormentarmi.
Che uno dice, beeeeello, svegliarsi con la fisarmonica sotto la finestra: bello un cazzo. O meglio, bello la prima volta, carino la seconda, dalla terza ti vien voglia di tirar secchiate d’acqua giù dalla finestra. Che poi, lui lì è straniero, credo dell’Est, e quando è arrivato in Italia e ha cominciato a sedersi sotto la mia finestra sapeva suonare un paio di canzoni e le suonava ininterrottamente per quattro ore filate.
Da allora, l’omino, lo incontro ovunque: se parcheggio in via Farini per un aperitivo il venerdì sera, lui è lì che m’aspetta con la sua fisarmonica e un paio di giapponesi che lo filmano o gli fan foto. Se faccio un giro per negozi lui è lì in via Cavour che suona, lo sento da lontano, sento il suono della fisarmonica e son sicuro che è lui. C’ha il monopolio della fisarmonica di strada, a Parma.
Bisogna ammetterlo, non che sia un fenomeno ma dai tempi di Piazza Ghiaia è migliorato parecchio, però io ho ancora sullo stomaco le ore non dormite, e quando sento quella fisarmonica mi vien su la carogna.
Per liberarsi delle ossessioni come questa, uno basta che stia in casa, non vada nei posti dove lui di solito va e il problema è risolto. Uno sta in casa, cazzeggia su internet, si gode un po’ di servizi web2.0 e filmati su YouTube ed è a posto, o almeno crede.
Perché le ossessioni, ai giorni nostri, non conoscono confini.