Un post in volo (23/5/2007)
Un post in volo, un post a mano.
E’ il post piu’ egoista che abbia mai scritto: mi serve a distrarmi. Non scrivo come sta andando il volo per non gufarlo, che qui i riti scaramantici li ho rispettati tutti, compresa mano sulle balle quando la hostess ha mostrato i vari salvagente e bocchette per l’ossigeno in caso di emergenza.
Se fossi donna potrei distrarmi un po’ di piu’, che quello di fianco a me e’ uguale identico a Brad Pitt, ma gli e’ andata bene che non posso far altro che notare la somiglianza e farla notare alla mia morosa. Che ora lo guarda in un modo che mi piace poco.
E comunque, qui i modi per distrarmi li ho provati un po’ tutti, a cominciare dalla lettura. Dopo quattro pagine non mi ricordavo una parola del romanzo, ma in compenso mi ricordavo perfettamente il numero di vuoti d’aria incontrati nel frattempo.
Secondo metodo di distrazione (son partito attrezzato): iPod. Nota positiva: non senti il rumore dei motori, che mi aumenta l’ansia. Nota negativa: l’ansia aumenta lo stesso perche’ non si sente cosa sta succedendo, e te stai li’ seduto a pensare che magari qualcosa sta andando storto.
Tra un tentativo di distrazione e l’altro Elisa prova a chiacchierare con me, ma non sono proprio in vena, soprattutto se l’argomento varia da “Ehi guarda le Alpi!” a “Uh guarda Parigi!”, cosa che comporta il guardare fuori dal finestrino.
Provo a guardare fuori? Faccio il gesto di coraggio? Sono o non sono un bullo di paese? Ok, guardo. Uh! La Manica! Bella eh (la facevo piu’ larga) pero’ ora basta.
C’e’ un problema riguardante la stesura di questo post: lo sto scrivendo a penna su di un sacchetto per il vomito, e lo spazio sta finendo. Se poi ci vomito anche dentro, facciam tombola. Peccato, che come distrazione funziona proprio bene.
Gia’ che il posto qui a lato e’ vuoto (quello che separa me da Brad) magari scrivo qualcosa su un altro sacchetto per il vomito.
Chiudo ribadendo che il Kawansia non fa un cazzo. Al ritorno: Xanax.