In fondo al venerdì notte, nel risucchio del venerdì notte, ancora lì con un coca e rum in mano a guardare l’umanità strana delle quattro del mattino, a guardar facce che non guardan niente, a tener su gente che non sta in piedi. A cercar tu, di stare in piedi. Parlando con l’amico dell’ennesimo venerdì, del cosa ci si fa qui, del perché ci piace guardare questa gente, queste facce perse che s’aggrappano a un bicchiere, a prenderci per il sedere, a stancarci gli occhi sull’ennesima barista, che c’hai lo sguardo in una faccia che li vede tutti uguali, che le chiedono un bicchiere, le guardano il sedere ed escono a fumare (fanculo sirchia e chi vuole respirare).
Ragionare sui nostri anni, sui nostri affanni, a dirci che questo è l’ultimo, a giurarci che da venerdì prossimo, sapendo che non è mica vero e allora spostiamoci che questo a minuti vomita, però li vedi? Ma cos’hanno che non vogliono andar via e non stanno neanche in piedi? Cos’abbiamo noi, ancora qui, con la posa degli eroi? A finire una serata noiosa, iniziata come una brutta prosa, e finita nella solita mattina, sbagliando anche una rima.
Veronika
5 risposte a “Veronika”
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Che ci vuoi fare? C’abbiam trent’anni siamo anziani.:)
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in quelle situazioni non sono mai stato abbastanza sobrio da capire se sono le bariste ad avere TUTTE un sedere che merita, o se sono le luci strane dei locali a migliorare le proporzioni.
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Grandioso, direi.
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MA invece la musica sotto che è?
No, perché è bella tanto. -
@ phoebe: già , sarà l’etÃ
@ dud: eheheh sè sè, saran le luci 🙂
@ Brian: m’era finito nella spammeria il tuo commento, l’ho recuperato, strano però, non dovrebbe.
@ Antar: My Xylophone Loves Me – Melodium. Dall’album “Music for invisible people”.
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