Le cose ai posteri
Che uno, quando apre un blog, lascia anche un po’ una cosa ai posteri. Tipo che mi immagino quando dirò a mio figlio, vai belagioia, vai a vedere un po’ cosa faceva tuo papà quand’era giovane. Quando si sentiva giovane, meglio. Che poi mio figlio mi dirà , ma papà , ma te, lì tra il 2006 e il 2007, cosa è che facevi che non scrivevi mai. E io gli dirò, figlio mio, postero, in quel periodo lì tra il 2006 e il 2007 lavoravo un po’ troppo, e se uno lavora un po’ troppo poi fa fatica a lasciare le cose ai posteri. Sempre che ai posteri interessi qualcosa, del blog. E lui, mah, papà , a me interessa eh, però non si riesce a leggere niente sul mio monitor coassiale bituminoso impiantato nel mio Nokia ZX, si vede tutto piccolo, quindi ti saluto e mi teletrasporto dal Giangi che gli han regalato la Wii8 e ci facciamo una partita a calcio.
Bah, sti giovani, che perdono il gusto delle cose di una volta. L’odore del monitor, il rumorino dei tasti. O tempora, o mores.