Destra o sinistra?
Qui nel paesello, certe volte fan dei lavori che uno pensa che forse, tra la noia e l’umidità della nebbia, certe sinapsi del cervello soffrono troppo.
Nel mio quartiere, son quattro strade in tutto, ci saranno più o meno trenta case, nessun condominio, una o al massimo due famiglie ogni casa, alla fine dei conti poche macchine che vanno in giro. Quelli che lavorano in Municipio, che son lì che dopo aver costruito una delle piazze più brutte d’Italia ora si annoiano, han pensato di mettere a senso unico queste quattro strade del mio quartiere. Strano che non ci abbian sbattuto anche un paio di rotonde, così, per stare alla moda.
Il problema però, nei piccoli comuni di provincia, è coordinare le forze lavoro, specie quando si lavora per appalti al ribasso. E spiegare all’appalto che mette i cartelli quali sono i versi dei sensi unici, e spiegarlo allo stesso modo all’appalto che fa le segnalazioni per terra, non è mica facile.
Infatti, se ora aveste modo di fare un giro qui nel paesello, nel mio quartiere, potreste anche voi gustarvi lo spettacolo di cartelli che indicano un senso di marcia, e indicazioni a terra che indicano il senso inverso.
Certo, i cartelli hanno ancora un trasparentissimo sacchetto che li copre, ma la sensazione di smarrimento quando ci si trova davanti è notevole. Gli umarelli nei bar stanno già imprecando e adesso chi lo paga il lavoro fatto male, e il rifacimento, e son soldi nostri, e non paghiamo già abbastanza, e non ci bastava il cementificio a farci girare i coglioni. C’han mica tutti i torti.
A me basterebbe sapere da che parte dovrò voltare quando esco dal cancello.