An 'arcordema brisa d'i dì, s'arcordema d'i atim

Luglio col caldo che mi squaglio

A casa da solo, buttato sul divano che più che altro sembra che ci son caduto sopra dal terzo piano tanto son scomposto, guardo un film disastroso su canale 5 col ventilatore in fondo ai piedi che butta su aria nella sequenza piedi-gambe-zonaballe, che per me è il metodo più rinfrescante. Paglie a sinistra su una sedia, ci vorrebbe una biretta gelida ma son nel frigo al piano di sotto. Son due rampe di scale che non me la sento di scendere. Invece due rampe di scale andando in alto ci sarebbe l’aria condizionata, in mansarda, ma non ce la posso fare, troppo lontana.
Mi gioco la carta fratello, urlo per chiedergli se gli va di scendere a prendere due birette ma non mi sente, è murato su al piano Alaska, a giocare alla playstation coi giapponesi via internet: e chi lo smuove di lì? Gli verran le dita a mandorla a forza di smarlettare.
E allora resto qui, terremoti e tsunami in tv, ventilazione e nicotina, ad aspettare queste ferie che non vogliono arrivare.

6 risposte a “Luglio col caldo che mi squaglio”

  1. Avatar monicabionda

    ma guarda… passo per vedere se hai postato e trovo un post fresco fresco. Anzi no.
    Decisamente no, fresco non è il termine giusto.

  2. Avatar Maxime

    Ecco, sono nelle tue identiche condizioni, pigro stressato ed in trepidante attesa delle fottutissime ferie. Ed anche io adoro la frescura nella “zonaballe”. Ma quando arriva il 5 agosto, quando?!?

  3. Avatar ZannA

    perché quando arriveranno… una svolta, eh?

  4. Avatar cofano

    @ monica: no, decisamente no 🙂
    @ max: quest’anno secondo me salta
    @ zanna: ah eh sì eh, tutta un’altra cosa 😉

  5. Avatar Parmachia

    Un 30 e lode per la scelta della foto.
    C’hai una classe te quando si tratta di immagini…
    Un’invidia…!!!!
    🙂

  6. Avatar Amhran

    dai Cofano, mi sa che ormai tu ce l’hai fatta. io sono ancora qui… incredibile ma vero, ho spento il ventilatore già da una settimana – a Milano!!! non si sta malaccio. non c’è più nessuno, nemmeno il caldo. solo io e quattro colleghi sparuti, che aspettiamo il venerdì e i quindici giorni di chiusura… bòne vacanze, và. 🙂

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