Genialità nostrana
Io, quando dico che in questa città non si vive mica male, lo credo davvero. Che ci son proprio dei bravi ragazzi, che leggi delle robe sul giornale locale che devi rileggere un po’ di volte perchè non ci credi.
Dalla Gazzetta di Parma di oggi:
“Condannato a due anni per la rapina al “suo” bar – Lui a “L’altro Blu Bar”, (…) andava spesso, addirittura tutti i giorni. Era il posto dove consumava la prima colazione, magari scambiando due chiacchiere e un sorriso con la titolare e gli altri avventori. Proprio per questo motivo, quando la donna dietro al bancone lo scorso 7 ottobre, intorno a mezzogiorno, ha sentito quella voce pronunciare “questa è una rapina!” non ci ha dato troppo peso e ha pensato che il cliente avesse voglia di giocare. Ma, in realtà , non scherzava affatto: tanto che per convincere la barista ha ribadito con fermezza le sue intenzioni. E con il viso coperto alla bene e meglio da una busta di plastica tenuta ferma da del nastro adesivo ha afferrato il registratore di cassa, rubando però appena 180 euro.”
Sta storia, se non mi stessi ancora rotolando dal ridere, sarebbe persino commovente e sarebbe stato il caso di organizzare una raccolta di firme o qualcosa del genere per convincere la barista a ritirare la denuncia. Il problema è che questo è un Fantozzi de noantri. Mi ricorda la scena della telefonata dove il ragionier Ugo Fantozzi cerca di camuffare la voce e viene riconosciuto immediatamente. E mi immagino sto tipo, tutto rosso che sta per soffocare dentro alla busta di plastica, che entra nel bar barcolando e magari imitando anche l’accento nordica dice “Kfezta ezzere una rapinen!” e la barista che asciugando una tazzina, senza guardarlo, gli risponde “veh Gianni, movacaghèr”.