Geometria e fisica
Tempo fa, quando quando ero ragazzino e vivevo di più il paese, organizzavamo diverse cose. Quell’estate lì: calcetto saponato. Scatta la richiesta in Comune per avere la piazza principale e dopo un po’ di giorni il permesso ci viene accordato. Ok, prima cosa: fare le squadre, e lì abbiam fatto anche alla svelta. Seconda cosa, il giorno prima del torneo: fare il campo. Andiamo con un trattore da un parente di un amico a prendere le balle di fieno da mettere come perimetro. Piccola precisazione: le balle sono i parallelepipedi di fieno che ormai non si usano più, quelle grosse a cilindro che vedete quando andate in campagna d’estate in mezzo ai campi si chiamano rotoballe. Almeno qui dalle mie parti.
Tornati in piazza, tutti belli impolverati e impagliati, che i fienili non son mai posti puliti, mettiamo giù le balle ai bordi di quello che sarà il campo e fatto questo mettiamo giù il telo sul quale andrà il sapone e l’acqua, e i bordi del telo sono appoggiati sul perimetro di balle di fieno, a formare una specie di grande vasca. Ormai è sera e il torneo sarà il giorno dopo quindi l’appuntamento è per il mattino seguente.
Il mattino dopo ci troviamo tutti lì per mettere l’acqua nel campo, supervisore del tutto: il geometra comunale, che ci ha concesso l’onore della sua presenza che neanche fosse il vescovo, e in realtà nessuno l’ha chiamato.
Mentre il geometra dirige il tutto, dopo troppi dei suoi “un po’ più in là ” e “dai, più alla svelta!”, cominciamo a versare acqua con un tubo da idrante e ci rendiamo conto che c’è un problema: la piazza è a schiena d’asino e il campo non è posizionato al centro, quindi pende da un lato e l’acqua finisce tutta lì, proprio dove è appoggiato il tubo, mentre dall’altra parte del campo, dove non c’è il tubo, l’acqua non ci arriva. Ci guardiamo un po’ spaesati. E adesso? Ci tocca smontare tutto e spostare il campo dove c’è meno pendenza?
“Ragas!” si fa avanti l’eminentissimo geometra comunale. Tutti in silenzio per sentire quale brillante soluzione la sua gemoetrica mente sta per elaborare: “Mo sì propria dì cojòn! Spostate il tubo là in fondo dove non c’è acqua, no?”. Ci guardiamo sbigottiti: ma è serio? Sì, è serio, e ci dice di fare anche alla svelta. Ridendo come matti spostiamo il tubo e l’acqua chiaramente scorre fino alla parte più bassa del campo. “Ma stavo scherzando…” dice il luminare della fisica, e torna alla svelta in Comune.
Al bar c’è ancora gente che la racconta, sta storia.
10 commenti
1.
phoebe1976 ha scritto il 21 Settembre 2004 alle 18:10
Rotoballe???
2.
Stormeyes ha scritto il 21 Settembre 2004 alle 19:08
E pensare che dalle mie parti il calcetto saponato non esiste neppure…
VOGLIO GIOCAREEEEE
3.
cofano ha scritto il 21 Settembre 2004 alle 20:49
@ phoebe: eh, son tecnicismi mica per tutti
@ stormeyes: ciao suggetta! 😉 Il calcetto è un bel po’ di anni che non lo organizziamo più, dovesse capitare te lo faccio sapere. Ah, abbiamo avuto due tibie fratturate, quella volta lì.
4.
Z4NN4 ha scritto il 21 Settembre 2004 alle 21:52
cioe’ io sono ing e lo so bene che non c’e’ niente peggio che gli ing.
tranne gli architetti.
e i geometra.
sperando che le due cose non si sovrappongano.
5.
utente anonimo ha scritto il 22 Settembre 2004 alle 13:38
Sto ridendo… sto ridendo… ancora.
6.
ViperaVenerea ha scritto il 23 Settembre 2004 alle 11:12
I fienili non son puliti, ma son divertenti. Mi viene tristezza a pensare che, se mai farò figli, non avrò un fienile dove farli giocare.
7.
traminer ha scritto il 23 Settembre 2004 alle 17:00
Voglio il numero del geometra! Lo voglio!
8.
ezraz ha scritto il 23 Settembre 2004 alle 18:34
sicuramente il diploma l’ha preso per corrispondenza alla scuola radio elettra di torino!
bacibÃ
9.
cofano ha scritto il 23 Settembre 2004 alle 21:58
@ VV: mal che vada ti ospiterò nel mio, che io ce l’avrò, me lo sento.
@ traminer: sempre che sappia usare il telefono…
@ ezraz: sì, ma solo perchè aveva le conoscenze 😉
10.
ViperaVenerea ha scritto il 25 Settembre 2004 alle 02:14
Se avrai un fienile fammi un fischio, che figli o non figli (più probabile la seconda) ci vengo io a rotolarmi fra le balle di fieno.