Non mi dispiace la domenica in casa. Il cazzeggio allo stato brado, la ciabatta trascinata, un po’ di playstation che fa tanto gggiòvane, sigaretta all’angolo della bocca e occhio a mezz’asta, film e telefilm a nastro. A parte quel leggero fastidio per l’evidente mutazione in Homer Simpson la domenica mi piace anche così. E’ che ieri avevo voglia di fare qualcosa, non volevo stare in casa (e poi o guardavi un film con manfredi o uno sullo sbarco in Normandia, non c’era alternativa: peccato che Manfredi non abbia fatto un film sullo sbarco in Normandia, avrebbero ottimizzato). Solo che sapevo benissimo che nessuno era disponibile: A è a Roma dal fidanzato, G in montagna con la morosa, M in giro con la morosa, J se ne è rimasto a Torino, un sacco di altra gente o con la morosa o lontano. Per un attimo la mia condizione di single mi ha messo in crisi, mi sono accorto che essere single vuol dire non averci un cazzo da fare la domenica.
Oddio, avrei anche un paio di numeri di telefono da chiamare con tono tipo “Ciaaaaaaaao, eh sì mi son deciso a chiamarti, ti va un gelato?” ma non ho voglia di conoscere gente, voglio gente conosciuta.
Ok, va bene, allora chiamo la ex (V2) e vedo se vuole uscire, che tanto siamo in buoni rapporti e ci si vede sempre volentieri. Prima un sms và , che fa più discreto. Passa un’ora, non risponde e allora telefono. “Ah non hai risposto perchè dormivi, capisco: senti avrai mica da fare oggi pomeriggio? Dai andiamo a farci un giro al parco ducale!”. Picche, è già d’accordo di fare una scampagnata con un amico e sta per uscire. Azz. Non indago su chi è l’amico, che sarebbe poco carino. Tanto sarà sbirulinobragamolla, nomignolo affettuoso (insieme a tanti altri) che ho affibbiato all’altro suo ex passato anche lui allo status di amico quando con lei mi ci ero messo io.
Facciamo una cordiale chiacchiera, litigatina light su alcuni punti ancora poco chiari della nostra situazione e finiamo la telefonata con un cordiale fanculo alla prossima volta.
Ok domenica, hai vinto tu: ridivento Homer, mi apro una birra e mi rassegno a consumare ossigeno per il resto del tempo.
Domenica domestica
26 risposte a “Domenica domestica”
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…. be’, dimentichi di dire che hai chattato un po’ con me .. e che hai scoperto i Franz Ferdinand (che sono stata obbligata ad ascoltare per tutto il pomeriggio e che non mi fanno impazzire). B.
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Ah giusto! Beh potevi ascoltare Celentano allora…
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che poi homer ti viene bene, dai.
e chi sono i Franz Ferdinand
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e’ che io e cofano siamo molto avanti. Come fai a non conoscere il top della musica alternativo-scozzese?
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oddio, non lo so
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… tutto e’ inziato ieri quando io e cofano stavamo chattando. J. arriva dallo studio e mi dice: sto scaricando musica (che qui in scozia non e’ proibito). Ho trovato un cantante italiano alternativo … vuoi che te lo scarichi … c’e’ scritto che si chiamo Aiano .. Selentano … Something like that (dice J. che non capisce nulla di musica Italiana come di tante altre cose patrie). In sintesi: spacciano celentano come cantante italiano alternativo su questo sito britannico. Ma si puo’ dico io?? Allora cofano ha mandato i subsonica a J. per fargli ascoltare vera musica alternativa italiana. Ma J., nazionalista scozzese, ancora dice che la musica italiana e’ cheesy rock degli anni ottanta. Vecchia … stantia … e truzza. Vi faro’ ascoltare i Franz Ferdinand. Sono un po’ come le barre di mars fritto che vanno tanto qui in scozia …
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A’ James, ma vaffa… che poi gli voglio bene
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dalla scozia grandi Franz Ferdinand e se volete anche Belle & Sebastian tengono alto l’onore di Glazgow!:)
P.
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Li conosco … ‘if you are feeling sinister’. Sei una grande P.!!!
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Loro sono veramente dei grandi: quando ho visto il loro concerto a Glazgow il gruppo che ha aperto il loro concerto era una banda di 80enni che suonava musiche scozzesi e tutti erano esaltatissimi…sono dei grandi..no way! P.
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La cosa bella è la domenica sera. Come tutte le cose lunghe che stanno per finire e allora un pò belle ci diventano.. 🙂 I.
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comunelle scozzesi…
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venedikt, comunella con un po’ d’invidia anche se quando ero là mi lamentavo sempre…;)
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P.
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P, c’è anche da dire che eri in mezzo ai pescatori e ortolina è in piena metropoli
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comunque capitano. sia le domeniche cosi’, sia quei fanculo. 😉
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Io, invece adoro le domeniche così, trascinarmi dal divano al letto senza nemmeno alzarmi in piedi.
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Il segno più eclatante dell’homerizzazione è quando per prendere il telecomando che è dall’altra parte del divano non ti allunghi ma dai delle pacche sul divano in modo che il telecomando saltelli verso di te: mpispf se lo fai anche tu allora sei al mio stesso punto di svacco domenicale
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questa, almeno nel mio universo di riferimento, è l’unico modo possibile di vivere la domenica. non ho mai capito cosa ci si possa trovare nello stare in coda sull’autostrada a sudare e bestemmiare e maledirsi per stare in spiaggia un paio d’ore col pensiero di ripetere la trafila (vale anche per montagna e campagna e altre località da turismo domenicale)
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Però se venivi a torino magari ci facevamo un pezzo di treno insieme… ed era una bella domenica… ecco!
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grandi i Franziferdinandi!! anche i Belli Sebastiani…:-)
Però visto che si parla di domeniche bestiali non si può non citare il vecchio Venditti che sulla domenica c’ha preso come nessun’altro:
“Ciao, ciao domenica, madonna non finisce mai
sono le sei c’è ancora il sole fuori, nessuno a cui telefonare”
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Cavoli se c’ha preso il venditti!
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Io ho due modi per prendere il telecomando:
1) Do le pacche sul divano;
2) Lo afferro coi piedi.
La seconda opzione è contemplata solo negli impeti di vitalità . -
La prossima volta chiamami, che eravamo in montagna e io sfornavo pizze dal forno a legna che sembravo Cirillo Cantanapoli! Che se venivi te ne facevo un paio da leccarsi le orecchie…
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Io con le pizze di Cirillo Cantanapoli mi trasformo in Sparagnello Mangiapizza, forse è stato meglio se non son venuto
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c’è nessuno che mi impara come si usano i verbI?
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