E’ un po’ come quando schiaccio il pedalino del distorsore. Come quando la fender passa dal suono lucido e gentile della normale amplificazione a quello arrabbiato del RAT. E’ così che mi va il venerdì sera. Tranquillo, pulito, preciso, ogni movimento ben delineato fino a quando arriva la distorsione. Click. E lì non c’è ricerca di gesti, non c’è gentilezza, qualsiasi corda prendi va bene, l’importante è sentire quel suono, accartocciarsi su di lui. Che copre tutto.
Rat
8 risposte a “Rat”
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Scusa, ma quando vedo il RAT mi viene l’euforia… GRANDE. Anche io lo uso… per le linee più fuzz, per darmi un po’ di “cazzo & volume” nei solo… e per fare più casino che si può.
Bisognerebbe fondare un partito di utilizzatrori di RAT.
JE
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Grande tu jaded! Per il partito degli utilizzatori di RAT, io ci sto! 😉
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ma che minchia e’ sto rat?? B.
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… bevuto? 😉 Cla
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e non c’é bisogno che quel suono abbia un senso, di colpo sei libero dalla condanna di dover perennemente chiederti che senso hanno le cose che fai e che sei, e non c’é più bisogno di cercare niente, non manca niente, fanculo il futuro e le paranoie del “che sarà “, ci siete solo tu e quel suono che ti fa sentire vivo, e ti senti finalmente completo?
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guarda te che strani scherzi fa il lunedì.
🙂
il commento anonimo qui sotto è il mio, e mi sa che non c’azzecca niente con quello che descrivi tu! tra l’altro mi sa che ‘sto suono non l’ho mai sentito, non suono niente, io.
bah.
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@B.: il rat è un distorsore per chitarra
@cla: una cosa giusta
@pik: il commento ci azzecca, ma completo no, non mi ci sento mai. E il suono che non hai mai sentito, magari tu lo identifichi con qualcos’altro… però sì, per capire a fondo occorre sentirlo: jaded_eyes che lo conosce bene mi ha capito al volo.
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🙂 zì, penso che mi sia capitato qualcosa di simile maneggiando i colori. a un certo punto non mi importava più di nulla, e non avevo nemmeno il bisogno di sceglierli accuratamente, i colori, non c’era bisogno che andassero d’accordo, o che rispettassero il disegno; anzi l’accostamento pareva assurdo, ma alla fine veniva fuori qualcosa di bello, anzi no, di MIO, (ben diverso da bello, ahimé…)
vabbuo’, per concludere… may the rat be with you, folks!
🙂
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