Come una zanzara
Ieri sera c’era un tipo con una faccia strana, in giro per la città , che girava su una macchina grigia come il suo umore. Non voleva mica tanto, voleva solo un posto dove fermarsi e dove sentirsi a casa. E girava, sempre attorno a un punto, visto dall’alto probabilmente sembrava una zanzara attorno a un lampione. Niente di strano, non fosse per il fatto che il lampione era spento. Macchissenefrega, l’importante è girare e tenersi vivi, l’importante è essere sicuri, l’importante è picchiarci la testa contro finchè non si spacca.
Poi decide di telefonare, ma riattaccano. E’ lì che probabilmente la testa s’è rotta. Avrebbe girato attorno al lampione spento fino a mattina, ma non con una cornetta sbattuta in faccia. Sgomma e via dal lampione, che farsi male ok, ti può anche servire, ma sentirsi umiliati no, quindi sgomma e via. Poi arriva un messaggino. Accosta e legge. “Ho bisogno di parlarti. Domani con calma.”.
Calma stocazzo. Via la macchina grigia, via da lì, via via.