Ci son dei giorni che son giù ma così giù che mi sto sulle balle da solo da tanto son giù. Delle sfighe una dietro l’altra che secondo me si toccano anche i gatti neri quando passo. E divento pesante eh, altro chè se son pesante: non mi sopporta nessuno.
E oggi è un giorno di quelli.
Però c’è gente che ha stile a non sopportarmi, che non me lo dice mia in faccia, no no, me lo fa capire. Che io sono uno che certe cose al volo non le capisce mica e alla fine divento ancora più pesante.
Certe cose al volo non le ho mai capite nemmeno quando magari qualcuno è evidentemente (dicono gli altri) interessato a me: oh sarò coglione ma non lo capisco. Che poi magari pensandoci dopo, ma molto dopo, allora dico eh sì magari quella là era interessata a me davvero. Tardi eh? Eh sì di solito è davvero troppo tardi.
Ma adesso basta che c’ho un nervoso che magari lo scrivo nel prossimo post perchè c’ho sto nervoso addosso.
Ci son dei giorni che
3 risposte a “Ci son dei giorni che”
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Eh come ti capisco, si ti capisco si si…. Senti maaaa. De che pparla eureka street? Oh senti metti una tag board a lavagnetta dai. CiÃ
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Eh mi sa che ce la metterò la tag board…
Ti incollo qui una recensione di Eureka Street:Jake vive in Poetry Street. Chuckie in Eureka Street.
Hanno trent’anni e la loro vita è scandita sulle note di una città tanto famosa quanto esplosiva.
Jake è cattolico. L’appartamento di Jake l’ha scelto Sarah, la sua ultima fidanzata. Sarah è scappata a Londra lasciando Jake da solo con il suo gatto nero “…uno stronzo di gatto”.
Chuckie è protestante e vive con la madre. Grazie ad assurdi e strampalati progetti, riuscirà a costruirsi un immenso impero economico, tanto grande da potersi permettere ogni tipo di lusso e stravaganza (l’auto parcheggiata sotto casa sua è costosissima. C’è un solo problema: Chuckie non ha la patente).
Jake guarda Chuckie da lontano. E’ un romantico che si prende cura di Roche, un ragazzino di strada, ma litiga in continuazione con Aoirghe, una repubblicana fanatica. E’ un cattolico con un amico protestante. E’ un pacifista che adora menare le mani. E’ l’incarnazione del politicamente scorretto.
Tutto è tranquillo e procede per il meglio, la storia è leggera e divertente fino a quando qualcosa sconvolge le esistenze dei personaggi, l’atmosfera si appesantisce e le vicende di Chuckie e Jake acquistano una dimensione nuova lasciando il posto alla vera protagonista: la città di Belfast e la sua guerra. -
sòchmel… ma mi sa che lo leggo sai?
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