ventitrèzerouno
E arrivare così al giorno dove un po’ di somme dovresti tirarle. Sono una persona felice, e sto bene al mondo, tanto. Fatto, somme tirate e questo mi basti, e mi basta. E mi basta anche se essendo giorno di somme son salito sulla bilancia e minchia, ok che mi sembravo ingrassato, ma dev’esserci un difetto in quell’aggeggio, senza dubbio, che quello non può essere il mio peso.
E poi allora son passato davanti allo specchio e guarda un po’, ho un po’ più di capelli bianchi. Ma la cosa non mi dispiace, mi son sempre presunto figo coi capelli bianchi.
Quindi mi son chinato per infilarmi i jeans giòvani comprati venerdì e una fitta alla schiena mi ha ricordato che è ora di rimettermi a fare un minimo ma giusto un pochinino di sport.
Scendo le scale e mia madre mi viene incontro sorridente, per dirmi che mi ha fatto i tortelli che mi piacciono tanto, e le ridono gli occhi e io rido con lei, che sì la vedo felice ma un po’ triste, che in questi giorni si sente un po’ più vecchia e si sa, le donne ste cose le soffrono particolarmente.
Mi metto a tavola e arriva mio padre, stanco anche se è solo lunedì, che glielo leggi in faccia che c’ha na voglia di pensione che fa fatica ad ammetterlo ma si vede che è così.
Mi riempio di tortelli, finisco di mangiare e tiro giù un maloox, che sta gastrite più andiamo avanti e più mi dà da fare. Poi ci mangio dietro tre pezzi di torta alla nutella, vaffanculo alla gastrite.
Poi mi metto a letto e sogno. Sogno cose già fatte, sogno la festa che abbiamo fatto sabato sera che c’era anche Venedikt e ci siam divertiti da matti tra le facce più amiche possibili, il sogno era tutto uguale a quello che è successo davvero, a parte che c’era anche mia nonna, nel sogno, seduta sul divano che rideva e batteva le mani e si divertiva con noi. Che roba, i sogni.
Poi mi son svegliato e ho riascoltato la canzone che abbiam messo non so quante volte alla festa di sabato ed è bello averci una colonna sonora per il proprio compleanno. Che sarebbe oggi.