19. Luglio 2004

Meglio un cane attore o un attore cane?

Io non ho un cane, io ho un attore di teatro. Ieri sera arrivo a casa in macchina, entro in cortile e scendo per aprire il garage. Il cagnusso gira attorno alla macchina annusando le ruote, che son territorio suo e guai a chi ci piscia. Il fatto che io mi incazzi come una biscia ogni volta che alza la zampa sui miei cerchioni non lo sfiora.
Son lì che apro il portone del garage e sento un urlo disperato, mi volto pensando “cazzo il freno a mano!” invece la macchina è ferma. Faccio il giro dietro l’auto e c’è la bestiola per terra, trema tutta, l’occhio è terrorizzato e fissa il vuoto, continua a piangere. Mi accuccio e lo accarezza cercando di capire cosa è successo e mi preoccupo, ma mica poco, che sembra in fin di vita. Sta rantolando. Continua a tremare con la lingua di fuori. Dai bestia vabbè che sei vecchio ma è presto per tirare gli ultimi. Poi lo accarezzo sul muso e vedo che la mano mi si sporca di nero, di grasso da auto. Mi giro e guardo il tubo della marmitta e c’è un segno, sicuramente di un naso di cane.
Mi torna subito in mente di quando alcuni anni fa corsi disperato dal veterinario con in braccio sto cane, moribondo fino alla soglia dello studio veterinario e vivacissimo ingroppatore di barboncine appena dentro, per scoprire che non era stato investito da un’auto ma punto da un’ape e che aveva solo un leggero gonfiore.
Mi alzo in piedi. Dico, serio e con la voce incazzata che lui riconosce al volo: “Vacagare.” L’occhio passa dal vuoto a me, il tremore smette così come i guaiti. Non metto in garage la macchina, salgo in casa e sbirciando dalla finestra lo vedo che piscia su tutte e quattro le ruote e poi corre ad abbaiare a uno in bicicletta. Quanto mi fa incazzare. Ho anche pensato di lasciarlo al casello dell’autostrada quando andrò al mare se non fossi sicuro di ritrovarlo lì al ritorno.