Old Mulin
Mammamia che bella serata. Basta un po’ di gente giusta e dell’umore giusto, un po’ di musica non importa quale, un vecchio mulino risistemato a ristorante, vinello quanto basta, e la serata è fatta.
Certo, non tutto può andare bene, nessuno pretende che tutto sia perfetto. E quando, andando in macchina verso il posto, mi appare il nome di V. sul telefono capisco subito. E’ la terza volta che mi chiama in tre giorni, e non è normale visto che non chiamava mai nemmeno quando stavamo insieme. Nostalgia a forma di telefonata, tristezza nell’etere, non sta bene ancora. Alla fine le dico “Hai ascoltato Silvestri eh?”. “Già “. Non so dire altro che mi spiace.
Al ristorante poi ho di fianco una delle migliori amiche di V. E’ una congiura? Ma non è un problema, anzi non la vedo da tanto tempo e ci parlo volentieri, è una bella persona. Certo A., che era seduto di fronte a me, non poteva saperlo che era meglio non parlare della biondina. Ma fa lo stesso.
Finisce la cena, un po’ di gente va via, restiamo in sette o otto nella nostra sala e quelli del locale, di sorpresa, mettono musica da ballare a volume esagerato. Scatta l’ignoranza. Io le Las Ketchup le ho sempre odiate, ma ieri sera sembrava la mia canzone preferita. Tutti in modalità dance davanti al camino, e via così per, boh, un paio d’ore credo. Poi sigla finale, alcune chiacchiere e tutti a letto. Bella, davvero bella serata.
(Veeeeecchiooooo mulinoooooo, suuuuuullaaaaa collinaaaaaaaaaa…)