26. Settembre 2003

Idiota

Cazzo, sono un idiota: ma come ho fatto a non accorgermi prima? Dovevo proprio avere gli occhi bendati per non vedere tutti i giorni passati, sprecati, buttati consacrati al niente, a quel continuo trastullarsi della mente escogitando ogni nuovo espediente per ripromettermi sempre la mattina seguente la stessa carota.
Cazzo sono un idiota, ma come ho fatto a non accorgermi in tempo che il mondo intorno si stava trasformando? Mentre invecchiavo non mi stava aspettando, del resto lui non ha mai atteso nessuno: non sono il primo che si sveglia in ritardo, tossendo nel fumo di un locale notturno, tavoli da biliardo e il cantante di turno che giudico già da una nota.
Sono un idiota. Ma come ho fatto a non sentire i messaggi? Quelli che i saggi hanno voluto lasciare e che non erano bottiglie nel mare ma storie, canzoni, dipinti, parole. Anche se non le ho mai trovate da sole ma come ho fatto a non distinguerle al volo? Non mi consolo pensando al domani se adesso sul piano le mani le muovo, ma la testa è vuota.
Tardi, tardi, tardi, è troppo tardi e non mi bastano i ricordi, quando si diventa sordi l’emozione non si sente più. Tardi, tardi, tardi è troppo tardi, ci sono stati troppi sprechi, quando si diventa ciechi la passione non si trova più.
Cazzo, sono un idiota! Ho dato il tempo al cuore di consumarsi ma come mai la mia coscienza dormiva? E’ la catarsi, quella televisiva che ti libera e priva delle tue preoccupazioni e delle tue riflessioni se non ti sai dominare. E non ci sono istruzioni da usare, sono solo evasioni, non si prevedono istruzioni per l’uso.
Cazzo, sono deluso, e mi vergogno di ogni fiamma che ho spento, del primo fuoco che mi bruciava nel cuore e non è vero che non era il momento, che c’è sempre del tempo e che la fiamma non muore. No, non è vero, se ora quello che sento è poco più di un tepore e non mi basta pensare al domani, se ho le mani piene di penne, carta, colori ma la testa è vuota.
Tardi, tardi, tardi, è troppo tardi e non mi bastano i ricordi, quando si diventa sordi l’emozione non si sente più. Tardi, tardi, tardi è troppo tardi, ci sono stati troppi sprechi, quando si diventa ciechi la passione non si trova più.
Cazzo, sono un idiota! Ma come ho fatto a non capire che i danni li avrei pagati tutti pesantemente? Chi mi ha insegnato a dire sempre “la gente”, a pensarmi differente, a chiamarmi fuori come se non facessi anch’io quegli errori, gli stessi, peggiori perfino se guardo al mio ruolo: che sono solo un passeggero del volo e mi credevo pilota. (Idiota – Daniele Silvestri)