23. Giugno 2003

Poche altre volte mi è

Poche altre volte mi è capitato di dormire solo 2 ore in una notte. Tipo andare a letto alle 6 e svegliarsi alle 8. Questa notte è stata una di quelle. Son mica portato io per sto genere di ritmi, ho il fisico che mi fanculizza a ogni minimo sforzo, sotto gli occhi ho due calamari color melanzana e il fegato, due minuti fa, è uscito mi ha fissato negli occhi e mi ha chiesto se ho intenzione di campare fino all’anno prossimo.
Ne sarà pur valsa la pena, mi dico. Non lo so, in questo periodo non so niente, mi chiedono “che ora è?” Non lo so! gli rispondo. Se non so niente non so niente. “Come ti senti?” Non lo so!. “Pensi di essere in grado di fare progetti a medio lungo termine?” Boh. “Hai intenzione di fermarti e pensare?” Cazzo ne so.
Se non mi fanno domande è meglio, che il disagio almeno non aumenta, che più domande mi fanno e più mi infastidisco di non avere le risposte.
A me mi basta che mi lasciate qui in disparte, che se ho bisogno ci penso io a chiamare. Sto qui buono buono, con la mia buona dose di fastidio giornaliero, e state pur certi che non dò fastidio a nessuno. Sto qui e penso ai profumi e al cuore che batte. Al momento non serve altro. Se il cuore non batte più rimangono i profumi. Se i profumi finiscono ne cerco degli altri.
I profumi si trovano sempre, io li ho sempre trovati e sono come una specie di segnalibro dei ricordi. A profumo abbino situazione immagine persona così, in un attimo. Profumo zak! persona. Profumo zak! immagine. Profumo zak! situazione. Se non ho un profumo da abbinare a una persona allora il più delle volte vuol dire che quella persona non era mica importante.
Noi smemorati abbiamo dei metodi strani per non perderci le cose per strada.
Manca molto all’ora della siesta? Beh intanto mi appoggio un po’ qui, solo un attimo. Chiudo gli occhi giusto un secondo.