05. Giugno 2003

Domani, gita di piacere nella

Domani, gita di piacere nella capitale. Un finesettimana che aspetto da un po’ di tempo ma so già che me ne pentirò alla svelta.
Innanzitutto per il caldo che farà. Io non so perchè, dovrei esserci abituato, abito nella bassa e vivo nell’afa (d’estate, d’inverno nebbia) da quando sono nato, ma il caldo a me dà un fastidio che divento insopportabile. Probabilmente ho preso dai miei nonni montanari.
Poi ci andiamo con gente che conosce la mia morosa, ma non io, e questo è un grosso punti interrogativo, che io per come sono fatto la gente, quella che non conosco perchè la voglio conoscere io ma perchè mi viene imposta, finisce che mi sta antipatica. E sempre per come sono fatto non riesco a far finta di niente, se mi stai sulle balle si vede subito c’è poco da fare. Vabbè prenderò su qualche rullino in più e mi estranierò dal gruppo con la scusa delle fotografie.
Inoltre voglio sperare che questi non abbiano l’intenzione di vedersi tutta Roma in tre giorni. Ci sono già i giappa che ci provano. Io preferisco vedere il minimo indispensabile ma godermelo.
Che poi io ho un rapporto strano con l’arte: quando facevo le superiori avevo una professoressa che sembrava uscita da un film con la Fenech e Banfi, che quando c’era lezione e magari nel banco davanti al mio non c’era nessuno si sedeva sul banco rivolta con le gambe verso di me, a volte chiuse a volte socchiuse. Avete idea dell’effetto che può fare il vedononvedo del fralegambe di una trenta-trentacinquenne su un povero ragazzino di sedici-diciassette anni? Poi aveva anche il coraggio di rifilarmi sempre dei 4 e dei “ma perchè non segui quando sei a lezione? Eppure sembri attento.” Attento ero attento, ma non proprio a quello che diceva. Con la bella professoressa di sotria dell’arte ho poi avuto molti scontri nell’arco degli anni del liceo, ma non è il caso di riassumerli tutti ora.
Da tutto questo oggi mi ritrovo con un amore odio per l’arte che viene sicuramente da quei traumi avuti in età adolescenziale. Insomma, io la gioconda me la farei al volo.
Detto ciò vi saluto er cuppolone e the pope. Chissà se incontrerò qualcuno di famoso: tutti quelli che vanno a Dublino dicono di aver incontrato Bono Vox, io almeno il Califfo lo voglio incrociare.