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13 Ottobre 2006

Delunione

C’ho lo sconforto politico. C’ho la depressione post-elettorale.
Io, la prossima volta, vado al mare. Mi trovo un hobby, magari ricomincio uno sport o mi iscrivo a un torneo di burraco, ma la prossima volta, giuro, non ci vado. Prendetela come una promessa, come un testamento politico ma io, alle prossime elezioni, se non succede qualcosa di eclatante, resto a casa.
Pensavo, mi avevano convinto, me l’han detto fin da piccolo che a votare bisogna andarci, che non andarci è da irresponsabili. E io, toppandomi il naso, rigirandomi in cabina voltato dall’altra parte con la maschera da sub e i tamponi nel naso, ho votato. Mica potevo immaginarmi che poi mi sarei sentito in colpa. Pensavo magari a un po’ di delusione, ma oh, c’ho i sensi di colpa.

Sì, è vero, piuttosto che votare a destra dopo tutto quello che han fatto, va bene, e anche adesso i vari sfottò coglioni-gnè-gnè mi rimbalzano abbastanza. Anzi, dopo tutto quello che gli si è detto (dopo tutto quello che han fatto) in 5 anni di governo, ci sta anche. Quello che non mi dà pace sono i sensi di colpa, perchè questi qui hanno preso una spinta che è inquietante, e non lo so mica dove potranno arrivare.
Oh, signori, io avevo votato a sinistra, capito? Si-ni-stra. Altrimenti tanto valeva lasciarci quelli che c’eran prima e risparmiavamo anche del tempo.
Prendi mia nonna, quando han chiuso il PCI ha smesso d’andare a votare: “Non ci son più i comunisti, cosa ci vado a fare là?”. Ecco dovevo pensarci prima a questa cosa, dovevo pensarci un po’ di mesi fa.
E Di Pietro che dice “L’Unione può perdere l’appoggio del Paese…”. Abbello, a parte che non era un appoggio ma giusto giusto un piccolo sostegno misto a dubbio con una spruzzata di scetticismo. Inoltre, fai un giro per il paese, manda in giro qualcuno e chiedi se c’è gente pienamente soddisfatta di almeno UNA delle cose fatte fino ad oggi.
Mi inquieta un po’ anche il silenzio della sinistra-blogger. Mi sa che c’è un po’ di gente che fa finta di niente, o che si barrica dietro un “ah piuttosto che Berlusconi…”. Non me ne frega più niente di Berlusconi, guardiamo in faccia questi qui, che gli abbiamo anche dato fiducia. E se li avessi guardati meglio anch’io prima di andare a votare, mi sarei accorto subito di una cosa evidentissima: sono uguali agli altri.
E risparmiatevi pure i “te l’avevo detto” ed i “cosa ti credevi?”, sono uno a cui piace credere che qualcosa, prima o poi, cambia.
Prendere nota: spesso le cose quando cambiano, peggiorano.