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08 Giugno 2007

Partenza lunga

Vorrei due ali d'alianteMa come è che uno va via una settimana, cosciente che quando tornerà avrà un po’ di lavoro arretrato, e al rientro si trova come se fosse stato via un mese? Un qualche meccanismo, immagino, per cui uno dovrebbe immediatamente sentirsi in colpa. Bè, caro il mio Dio dei sensi di colpa, mi rimbalzi. Ci tornerei domani, in Scozia. Scioperi permettendo.

Sì, perché lo sciopero l’ho preso in pieno: il martedì siam partiti da Parma sapendo che forse il volo era stato annullato, però vaffanculo, voglio vederlo scritto sul tabellone all’aeroporto, come nei film. E come nei film l’ho letto. Allora si va allo sportello della EasyJet, si questiona un po’ sul fatto che non dico una chiamata, ma una cazzo di email o un sms potevano anche mandarli, e poi ci si fa spostare il volo al giorno dopo. Dopo 10 minuti, saran le 9.30 di mattina, con tifosi del Milan che arrivano a frotte perché il giorno dopo gioca ad Atene, e a loro il volo non lo cancellano ma glielo spostano, che altrimenti dan fuoco all’aeroporto, dicevo son passato 10 minuti e siamo ancora in macchina a dirci “oh ma tornare a Parma adesso, che siamo a Malpensa, ma ti sembra il caso? Saranno altre due ore e mezza di macchina…”. E no, non ci sembrava proprio il caso, che essere in ferie siam già in ferie, tanto vale cominciare il cazzeggio. E, si sappia, se c’è da cazzeggiare, sono un professionista.

Vediamo, cosa c’è di bello vicino a Malpensa? Ma cosa vuoi che ci sia, mi vien da dire. E invece vè, guardalo lì sulla cartina, il lago Maggiore. Dai, saran 10 minuti di macchina, troviamo un Bed&Breakfast e ci facciamo anche una mangiata sul lago, stasera.

Che il lago Maggiore fosse un posto strano, l’ho sempre sospettato. L’ho sospettato fin da quando a scuola spiegavano che si chiama lago Maggiore ma non è il più grande d’Italia. Un posto con un nome ingannevole, qualcosa di strano deve avercelo. Tipo Novi Ligure che invece è in Piemonte. Il lago Maggiore è un posto diviso in due, costa ovest e costa est. Sulla costa ad ovest è la fiera dell’ipermercato, una fila infinita di magazzini, negozioni, festival del mobile, sagra del divano. Pochissime case al di fuori dei paesoni iperpopolati. Sulla costa est, sembra un altro pianeta: villette tutte in ordine, pratini verdi verdi tenuti benissimo, barchette a vela che se la tirano a pochi metri dalla costa. Decidiamo di cercare qualcosa sul lato orientale, e partiamo seguendo ogni cartello “agriturismo” che incontriamo. Ne giriamo un po’ (tre, che non è che ce ne sia un fottìo), tutti chiusi, finché una gentile ragazza, titolare di uno di questi agriturismi chiusi, ci porta in un bed&breakfast di un amico, un tipo simpatico e un po’ stralunato, appena rientrato in Italia dopo aver vissuto 3 anni in Messico. Gli chiediamo consigli su cosa fare e vedere, ci indica un paio di posti che meritano e altri due dove mangiare: mettiam giù le valige e via a scorrazzare. Scorrazzare, oddio, son stanco morto: pranziamo con una roba veloce in un posto che sembra un bar sulla spiaggia, ci spostiamo di un paio di chilometri e mi addormento su una panchina guardando il lago.

Arriva sera, ceniamo un un ristorante tutto elegante che da fuori non sembrava, e ci siam solo noi e la cameriera ci tratta come dei principi, e ci presenta anche un conto da principi e poi via a letto, che il giorno dopo si parte.

Mi sveglia alle 6.00 un aereo, che alla Malpensa siamo ancora vicini e gli aerei passan belli bassi, e a me torna su tutta l’ansia da volo. E a sto giro è un’ansia colonica, non nel senso della casa di campagna, ma nel senso dell’infiammazione al colon.

Il resto della mattina, è un po’ tutto così: vado in bagno, torno a letto, vado in bagno, faccio colazione, vado in bagno, metto le valigie in macchina e andiamo a Malpensa, vado in bagno e salgo sull’aereo.