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08 Marzo 2006

Se telefonando io potessi dirti addio

Io, col numero 187, c’ho un rapporto pessimo. Ogni volta che sto per comporlo mi vien l’ansia, mi manca l’aria, mi tremano le gambe perchè so già come andrà a finire. Poi tutto tremante tiro su la cornetta e digito. L’agitazione è semplicemente dovuta al fatto che so di stare per parlare con uno di loro… gli operatori del 187! Non hanno nome (magari un numero), non hanno età. Forse non hanno nemmeno un volto, però hanno sesso, quello si capisce dalla voce (torna utile saperlo quando si tratta di insultarli). Sono tantissimi, gli operatori del 187, così tanti che è più facile vincere al superenalotto che riuscire a parlare due volte con lo stesso operatore.
Credo li facciano accoppiare in pausa pranzo e a forza di incrociarsi tra di loro da anni e anni, a forza di mischiare gli stessi cromosomi, gli operatori di oggi non capiscono una funchia. Sfido chiunque a fare la stessa domanda, tipo “perchè son sei mesi che ho chiesto l’attivazione dell’ADSL e ancora non vi siete fatti vivi?”, a dieci operatori diversi: riceverete dieci risposte diverse. Alla fine è anche divertente: c’è chi a novembre pronostica l’attivazione entro fine febbraio, chi dice che è un problema di piastre (per capelli?), chi ti dice di non lamentarti che c’è gente che aspetta da due anni. Se si impara a dominare gli istinti omicidi diventa un divertente passatempo:”Sentiamo un po’ cosa s’inventano oggi al 187!”. E loro, dopo la storiella che ti raccontano e che tu ormai hai rinunciato a confutare riportando le versioni precedenti, inoltrano un altro sollecito.
A chi?

Non si sa. Perchè gli operatori lavorano bendati e non hanno modo di vedere a chi è stato inviato il sollecito. O secondo la teoria darwiniana di prima, nel corso dell’evoluzione si è atrofizzata anche la parte del cervello che si occupa della vista. Oppure il sistema non prevede un modo di invio solleciti semplice per evitare complicazioni: INVIARE SOLLECITO SI’ NO, che fa partire un file cofano.soll che si catafotte dal pc dell’operatore direttamente nel grande cestino virtuale dei solleciti di Telecom. Oppure, cosa più probabile, il sollecito non esiste.
Chi invece sostiene che il sollecito esiste lascia intendere che esso viene mandato a un tecnico. Allora, operatore, fammi parlare col tecnico, dimmi chi è e come è fatto questo tecnico, dammi un suo recapito, almeno un indirizzo email. No, l’operatore non può. Può solo inviare il sollecito. Deduciamo che l’operatore sa fare solo due cose: parlare al telefono (attenzione, non è detto che sappia ascoltare) e inviare solleciti.
Questo pesantissimo doppio incarico lo porta ad essere, verso fine turno, simpatico come un brufolo su una chiappa. E se tu hai iniziato la telefonata in simpathy mood, che vediamo se a fare i simpatici succede qualcosa, e chi sta di là invece risponde in malo modo, finisce che ti ritrovi in piedi sulla sedia a urlargli di dirti il suo nome, che ce l’avrà un nome, che vuoi insultarlo per nome perchè non ce l’hai con lui, ce l’hai con chi l’ha messo lì, ma se sei pagato per stare lì allora ti prendi anche tutto quello ho da dirti e te lo prendi con il tuo nome scritto nel destinatario e *CLIC*.
Ah ecco, una terza funzione degli operatori: riattaccano quando ne hanno voglia, poi son cazzi tuoi.