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10 Giugno 2005

On the air

Io prima del blog e prima dei vari messenger ero un assiduo frequentatore di IRC. Ai tempi gestivo anche il canale #parma su IRCnet insieme ad altri ragazzi. Ci passavo le ore, più per spirito smanettone che per altro, però ero sempre lì.
Era successo, una sera, che un dj di una radio locale era entrato in canale (“canale” è tipo la stanza di una chat) e si era messo a far domande, a chieder cose, e intanto riferiva le nostre risposte per radio. La cosa aveva avuto successo e la trasmissione radiofonica aveva viaggiato, per un po’ di puntate, in parallelo tra chat e radio. Era divertente per noi, era divertente per quelli in radio e immagino anche per i due gatti che ascoltavano da casa.
Poi, una volta, ci hanno invitato in radio: siamo andati io e un altro ragazzo. Spettacolo, il sogno di una vita, finalmente entravo in una radio! E’ sempre stato uno dei miei sogni nel cassetto, quello di fare il dj radiofonico, e non mi sembrava vero poterci andare quindi non me lo son fatto ripetere due volte.
Ora è il caso di chiarire due punti: ai tempi avevo la morosa, nominata altre volte su questo blog come V1, che tanto ha sopportato poveretta e che non apprezzava granchè la mia attività chattistica temendo possibilità di tradimenti, e allo stesso tempo facevo anche un po’ il brillante con un’altra in chat, insomma, marpionavo spudoratamente, ecco. Non avevo pensato che le due cose avrebbero potuto trovare un punto d’incontro nella trasmissione radiofonica.

Comincia la puntata, V1 è a casa che ascolta: presentazioni, si parla del più e del meno, alcune robe su come funziona la chat e cosa è un op, cosa vuol dire lamer o nukkare, si parla dei rapporti che nascono tra la gente in chat e a un certo punto il DJ fa “ehi ma c’è una telefonata per il nostro Cofano!” (ai tempi usavo un altro nick però).
Oddio. Capisco subito che è la tipa della chat e impallidisco, scende una gocciolina di sudore. Penso a V1 che è davanti alla radio.
Con un filo di voce e allungando un po’ il collo dico “…sì?” e dall’altra parte “COFAAANIIIINOOOO MIO! AMORE! CHE BELLA LA TUA VOCE IN RADIO!”.
Il dj, che scemo non è e neanche cieco, mi fa, sempre in diretta “senti, ma come mai la tua faccia è passata dal bianco al viola passando per il fuxia nel giro di 3 secondi? Valà valà che t’ho capito! Te fai il furbino in chat e la morosa a casa non sa niente!”.
Provo a giustificarmi, provo a siliconarmi le mani per salire meglio sugli specchi ma inevitabilmente il mio tuffo carpiato in un mare di merda è perfetto, il massimo dei punti.
Finita la trasmissione mi fiondo sotto casa di V1 e suono al campanello. Risponde e penso “ah bene magari non stava ascoltando”.
Una voce tipo quella di V1 mischiata a quella di Jack Nicholson in Shining mi dice “Cofanino mio, vaffanculo và” e riattacca senza aprire.
Pive nel sacco, torno a casa ripensando alle strane dinamiche dei rapporti online e offline. E a quanto sono scemo.