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14 Marzo 2005

Gentegentegente divertente

Attraggo la gente strana, c’è poco da fare. Non faccio nulla per attirare la loro attenzione, non li istigo, non mi sbraccio. Se si è in un gruppo composto da diversi elementi e un soggetto strano forte esterno al gruppo si avvicina, puoi star sicuro che s’attacca a me. Un motivo dev’esserci ma mi sfugge, fatto sta che questo mi porta a conoscere dei personaggi incredibili. Questo pensiero mi viene dopo lo scorso finesettimana a Torino, che siamo andati a trovare il buon Venedikt. E lì ho conosciuto questo mezzoregista di cortometraggi, tifoso del toro, monarco-resurrezionalista, certamente alcolista, profumato no, magro neanche, simpatico, ripetitivo fino alla paranoia. “Guarda che pezzo” indicandomi il pantheon. “Sto ponte è del 1799” indicandomi un ponte. “Là ci sono ancora le mitragliate” indicandomi il muro lungo il Po. “Ho preso tre coltellate” indicandomi lo stomaco. Ogni frase ripetuta almeno 5 volte. Il tutto coronato da dei Dioffà, intercalare, immagino, tipico torinese.

In questa schiera rientra, per fare un altro esempio, anche quel tipo conosciuto al mare dalle parti di Marina di Massa, qualche anno fa: duecento centrimetri ipermuscolosi di marmista in crisi emotiva, trattato male dalla ex-ragazza, mi ha parlato di lei fino alle 5 del mattino, in spiaggia, piangiucchiandomi su una spalla fino ad addormentarsi. Un bel quadretto, io e lui che dorme e nessun altro: fossi omosessuale l’avrei anche consolato volentieri, che era un pezzo d’uomo, così invece s’è dovuto accontentare di qualche pacchetta sulle spalle e di ampi cenni di consenso ai suoi tutteputtane. Prima di socializzare con me aveva cercato di picchiare il mio amico che era poi scappato via lasciandomi lì con lui.
Sempre lì in Versilia, che non è che conosco solo elementi maschili, avevo conosciuto una maniaca di tatuaggi e piercing. A me i tatuaggi han sempre interessato, i piercing neanche tanto, che alcuni mi fanno un po’ impressione, però già che c’ero ho mostrato un pochino il mio interesse, ma giusto un pochino, senza fare troppe distinzioni: lei ha capito che fossi fanatico dei piercing e ha voluto mostrarmeli tutti, e se dico tutti, voglio dire “tuttitutti”. Ginecologo per una notte, non sono svenuto per educazione.
Forse è quello che mi frega, che se arriva uno e vedo che c’ha voglia di far la chiacchiera non lo mando a quel paese ma sto lì ad ascoltarlo e gli dò corda, arrivando però al punto di non saper più come saltarne fuori quando non se ne può più, e hai un bel da fare a lanciare segnali per far capire che è ora di basta quando di solito il personaggio è ubriaco e gli amici attorno stronzi non ti aiutano ma se la ghignano.