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11 Maggio 2004

Freeze me tender

Ero in centro, davanti a uno dei tre locali strapieni nel finesettimana. Si chiacchierava, alticci, del più e del meno, quando mi passa davanti V. (che per correttezza dovrei chiamare V1, per via che sono stato insieme a due V. di seguito). V1 è una delle poche persone con cui ho avuto una storia e con le quali non sono rimasto in buoni rapporti, sicuramente per colpa mia, che l’avevo proprio trattata male. Sono anche passati ormai 5 anni da quando ci siam lasciati, quindi si presume che certe cose siano passate, che uno abbia elaborato il lutto, che il rancore non duri così tanto.
Parto con entusiamo (complice l’alcol):”Ehi ciao V!!! Mamma mia ma quanto tempo! Ma come stai?!?!?”.
“Ciao. Bene.”.
Una folata di vento siberiano spazza la strada.
Insisto sul brillante:”Dai allora cosa fai? Hai finito l’università?”
“No. Non ancora.”
Tre pinguini si rincorrono in fondo alla via.
Tengo duro:”E cosa stai facendo oltre studiare?”
“L’obiettore di coscienza.”.
Un quarto pinguino si ferma, mi fissa, mi fa il salame e raggiunge gli altri.
Ha vinto lei. Una che mi dice che sta facendo l’obiettore non mi vien più da chiederle niente. Saluto, giro i tacchi e torno dagli amici. Bella però Parma con la brina.