06. Aprile 2004

Bi-post

Alla fine all’aperitivo ci sono andato. Le mie impressioni?

Per le lettrici: carinissima, due occhioni da cerbiatta splendidi, di un bello che spesso mi trovavo senza argomenti. L’italiano lo parla fin troppo bene per essere qui da due mesi, e ogni tanto mi chiedeva “questo verbo l’ho detto giusto?”. Dillo come vuoi che va sempre bene. Sembra si stia vedendo con uno, e le amiche visto che ero lì sono andate maliziosamente in argomento. Argomento che lei non ha schivato ma di cui ricordo solo la frase “Francesco chi?”. A tratti sembra un po’ stupidina, ma non capisco bene quanto la comunque poca confidenza con con l’italiano la limiti, quindi per ora non partiamo con pregiudizi. Sono andato via col sorriso scemo, ascoltando una delle nuove canzoni di Vasco, “Señorita”, e con in testa il weekend prossimo dove andremo, all’inizio in compagnia, da lei a cena. “Dammi una mano señorita, tu puoi cambiare la mia vita oppure no, ma se non stai più nella pelle e hai bisogno di una scusa, puoi salire, io ne ho tante, te ne posso dare una…“.

Per i lettori: non tante tette ma che culo, signori miei. Il resto del corpo è il giusto tributo a quel culo. E se apre bocca mi fa sangue solo l’accento. Cosa ho pensato subito? “A te ti voglio vedere ballare”. E a cena da lei porterò il vino buono, che magari non serve ma certo aiuta. Sono andato via un po’ prima degli altri, per lasciare modo a lei e alle amiche di parlottare un po’. C’era su il cd di Vasco… “dammi una mano señorita e mettila qua…

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